Gioie del Parco
Il Parco delle Acque Chiare (RE)
di
Antonella De Nisco
Gioia
è viva contentezza ma anche allusione al gioiello, oggetto
prezioso, ornamento, simbolo di dignità e potenza.
Gli alberi del Rio Acqua Chiara sono gioie offerte agli abitanti
del quartiere e della città. alberi come gioielli, regalo
prezioso in uno spazio per la vita all’aperto, una zona verde
che offre benefici fisici e psicologici.
Gioie del parco. Il Parco delle Acque Chiare è un’
indagine conoscitiva e creativa su un frammento territoriale, uno
spazio marginale, un cuscinetto tra le case che avanzano, un lembo
di terra che attende di essere salvato per divenire, forse, nuovo
parco urbano nella nostra città.
La ricerca condotta con tre classi del Liceo Magistrale Matilde
di Canossa è partita da un semplice elenco di alberi (1)
presenti nel luogo, poi fotografato, ritrovato, sognato, e curato
in un ipertesto. L’ipertesto è diventato un sito web
e un supporto tecnico-poetico per esplorazioni su note botaniche,
poesie, storie, favole, narrazioni dove gli alberi attendono un
futuro di “nuovo civismo” che recuperi il ciclo delle
stagioni, il rispetto per l’ambiente e il suo divenire.
Il percorso didattico-interdisciplinare è anche una sperimentazione
sulla possibilità di educare alla realtà, riportando
la natura a scuola attraverso l’uso dell’arte, delle
immagini e dei linguaggi non verbali.
Abbiamo cercato di ristabilire un contatto con il luogo raccontando
di alberi, foglie, frutti, tradizioni, leggende, ricette e medicamenti
che, attraverso una passeggiata virtuale, conducono ad un pezzo
di terra esistente e reale.
Anche gli aspetti fantastico-scientifici, insoliti ed inattesi,
sono indirizzati alla definizione del luogo quale parco naturale
frequentabile e dotato di “sorprese”.
Tentando una “cura amorosa” la nostra ricerca conduce
verso l’ambiente e una forma della città che punti
sul valore di un luogo in cui sia gradevole andare per restare un
po’ e non solo per attraversarlo.
Indagare l'arte dei giardini del passato, di quelli contemporanei
e delle opere che in essi gli artisti hanno esposto, ha permesso
di tracciare un 'viaggio' di conoscenza che diventa anche esercizio
d’indagine. Il percorso si completerà con gli interventi
che saranno via via attuati nel tempo.
La mappa del Rio Acqua Chiara con i suoi alberi è un prezioso
contenitore di storie, un varco verso l’immaginazione e la
possibilità di rivelazione di un luogo e dei suoi mille percorsi.
Anche la rete (internet) ci ha aiutato ad osservare il presente
per creare nuove relazioni con la città, il territorio, il
mondo e la sua pianificazione futura.
“Gioie del parco” è anche un’installazione
artistica, punto di partenza e coronamento di questo progetto, realizzata
con piccoli elementi segnaletici, minimi, alle volte quasi nascosti
e da cercare. Le gioie sono ”foglie” di scintillante
acciaio occhieggianti tra le foglie verdi, in un’unica informazione
sintetica: la forma della foglia e il nome intagliato dell’albero
a cui appartiene (2).
Le gioie del parco sono quindi molte cose: gli alberi che piccoli
gioielli/foglie rendono riconoscibili, il piacere della loro bellezza
da assaporare passeggiando tra di essi e, infine, anche i nostri
ragazzi, freschi di quell’ossigeno chiamato sogni e aspirazioni.
(1) cfr. Mauro Chiesi, Rio Acqua Chiara. Studio
naturalistico restauro e tutela, edizione del Comune di RE,
Collana Argomenti 6, 1987
(2) cit. Maria Cristina Ttullio, Manuale di progettazione del
paesaggio urbano, tipografia del genio civile, 1999, p.129
“per anni si è ritenuto che gli elementi segnaletici
dovevano essere appariscenti per attrarre l’attenzione del
passante, distogliendolo dal suo percorso e catturandone l’interesse.
oggi, invece, appare sempre più evidente come un eccesso
d’informazione annulli i messaggi …la segnaletica direzionale
e comunitaria può e deve offrire un ‘racconto’
mirato del sistema fruitivo e storico-artistico, contribuendo ad
evidenziare gli elementi principali, propri della storia e parco
naturale frequentabile perché dotato di sorprese”.
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