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Ritessere sotto vetro
A Pardo
Antonella De Nisco
Ceramica, spago, vetro, legno
Il Preside Giuliano Fornaciari mi chiede di pensare ad una targa
commemorativa che ricordi l’allontanamento dalla scuola nel
1938, in seguito alle Leggi Razziali, del Preside prof. Ferruccio
Pardo. Mi consegnano alcune note biografiche scritte da Iris Volli,
la moglie di Ferruccio Pardo. Leggo e immagino la fuga simile a
quella di tanti altri, con la “terra sotto i loro piedi”
che veniva a mancare. La fuga nella notte, i calpestii che affondano
nelle zolle e aprono voragini dentro il cuore. Quanta terra infranta,
dissodata e dolorosamente percorsa dalle genti in fuga. Voglio ricordare
Ferruccio Pardo a partire da un dettaglio reale che ci accomuna
tutti: la terra spaccata dalla paura della guerra che diventa un
frammento dolorosamente simbolico da proteggere sotto vetro come
si fa con i reperti archeologici del museo.
Tessere, ritessere per riparare, ricucire una zolla di terra per
difenderla a testimonianza di un’ insanabile frattura nella
storia degli uomini.
Una teca a conservare un frammento di terra spaccata che mostra
chiara la ricucitura, che rimette insieme un prima e un dopo. Non
possiamo dimenticare! Le parole commemorative, al contrario, sono
sostanza leggera incisa su vetro, fantasma sempre presente che aleggia
sulla materia.

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