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Giardini Nomadi. DialoQui-Installazioni tra i platani
Installazione ai Giardini Pubblici di Reggio Emilia
In giro per il mondo un invasione di “corpilievi”, non
di “ultracorpi”, comodi solo all’occhio perché
fatti sì di fili ma anche di nodi, rami, tronchi, frottole
e frittate. E, allora, facile l’occhio ne segue le invasioni
di campo e di spazio; ma il bricolage-divertissement tessile finisce
qui. La “prestigiatrice coi fili” ha il mondo e non
il salotto e la cucina di nonna Felicita da col-legare. Un mondo
su cui distendere il suo “monumento continuo” che non
si staglia, radicale, imperterrito ed implacabile ma svolazza, disturba,
distoglie e distrae, non di pietra ma di vento, dal frastuono. Non
“città cartoline” ma città “cartine
al tornasole” del sentire, del mostrare, del comunicare di
individui “liberati” a parti di corpo o di psiche, che
ormai sappiamo esserlo interamente. (Giorgio Teggi)
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