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Casaneoromantica/oggetti
Una casa non è mai deserta quando chi è partito la
abitava veramente

Le cose possono dialogare tra di loro una bottiglia, un piatto,
il portasegreti, la lampada, la poltrona, il misuratore… servono,
fanno arte, abbelliscono, piacciono e si si scambiano le loro idee.

Portasegreti: Segreto, ciò che si tiene
celato nel proprio animo senza rivelarlo a nessuno…(ciò
che è conosciuto da pochi e non può essere rivelato
ad altri…). Il portasegreti della nostra casa non ha serrature…aprire
sarebbe come ricevere un proiettile nella schiena.
I segreti, come piccoli mali, stanno nascosti dentro di noi, ci
fanno stare in bilico, abitano al nostro fianco.
Deposito cuori elettronici: Per quanto ci sforziamo
di vivere una sola vita ne sognamo 100 altre, cattivi, tentiamo
la felicità trasferendo false emozioni e ci facciamo male.
Bello, nella nostra casa, depositare le armi elettroniche, allontanarci
dalle onde elettromagnetiche, cercare la pace, la pulizia, il silenzio.
Misuratore dell’infelicità media delle coppie
italiane: Sembra facile parlare di felicità eppure
la felicità è una cosa difficile da mostrare: eventi,
gesti, decisioni, azioni impulsive o ragionate ci rendono instabili…infelici?
La felicità è, forse, non avere vuoti da colmare?
C’è un modo per essere felici? Dove sono le istruzioni?
L’altro è la felicità? E’ nella coppia
la felicità? Donne e uomini, uomini e donne, donne e donne,
uomini e uomini sono fatti per vivere insieme, per essere felici?
Svolgere il metro dimenticato ti può far sentire giovane,
ti fa sentire che la vita è bella e buona ti fa immaginare
rose al posto dell’erba, della terra. Eppure l’amore
va patito, con dedizione, tutti I giorni…questo ci rende forti.
Il misuratore dell’infelicità, posto sul focolare della
nostra casa ci ammonisce scherzosamente, segnala che la felicità
non è essere amati, amare è la felicità. Oggetto
positivo, Il misuratore con antica, umanistica, intellettuale e
ironica consapevolezza, dalle pareti della nostra piccola casa,
ci ricorda giorno per giorno che non è l’amore a renderci
felici. L’amore, misurato ogni giorno, serve a dimostrarci
quanto sia forte la nostra capacità di sopportare il dolore.
I nuovi romantici sanno che più si patisce l’amore
con dedizione più si diventa forti, perchè l’amore
non è guardarsi a vicenda come fanno duchi di Urbino, facevano
i/le nostri/e nonni/e e continuiamo a fare anche noi, ma guardare
“ insieme nella stessa direzione”.(A. de Saint-Exupéry)
Letto/tana: Avere nostalgia di ogni singola cosa
che succede, continuare a ricordarsi tutto, calmare quella vertigine
del tempo che passa: il presente ricordato con struggente malinconia
visto, come in un flash back, in tempo reale. Il letto/tana, come
in un sogno, distilla le nostre azioni, anche le più comuni,
in un decoro che celebra la nostra vita. Il letto/tana ci avvolge
come un involucro, una tappezzeria leggera, tridimensionale e materica
dove riconoscere/ricostruire/rielaborare le cose liete, tragiche
e consuete del nostro piccolo mondo. Letto/tana come un piccolo
ortus conclusus nella nostra casa dove riposare/ripensare l’inquietudine,
la convulsione, il ritmo della vita in tasche, cerniere, fessure,
intrecci, biglietti, fotografie, oggetti…alla ricerca intima,
personale e creativa del tempo della “nostra vita”.
Toccami ma non rompermi!: …esclamazione che
ammonisce sulle apparenze, fare attenzione a ciò che si nasconde
sotto il corpo, ciò che il corpo nasconde o maschera.
Depositate qui le vostre spine prima di entrare:
Ironico e amaro complemento di arredo. Come un tranquillo porta
ombrelli o un antico e decorativo simbolo apotropaico, il vaso/contenitore
ricolmo di spine ci accoglie all’entrata della nostra casa
e ci invita, amici e nemici, a depositare il male prima di varcarne
la soglia.
Farfalle sottovuoto: Mi piace collezionare persone,
così come un tempo si faceva con le farfalle (quando c’erano).
Alcune persone, dopo averle conosciute, le ricostruisco con nomi,
colori, ali, occhi, sentimenti…Nella mia casa, attaccate in
alto, appiccicate sopra piccoli specchi si muovono leggermente.
Appese tutte in alto come teneri mobile mi ricordano quanto hanno
contato con i loro sorrisi nella mia piccola vita. Sottovuoto e
nel mio cuore le voglio conservare.
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