§ Antonella De Nisco - ASCOLTOGUARDOPARLO/LAAI - "Il Paesaggio delle Aree Interne"
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ASCOLTOGUARDOPARLO/LAAI - "Il Paesaggio delle Aree Interne"
installazione dal 24 agosto al 6 settembre 2021 Scuola di Paesaggio Emilio Sereni XIII edizione Biblioteca Archivio Emilio Sereni, Istituto Alcide Cervi, Gattatico -RE

ASCOLTOGUARDOPARLO - MONOCOLO, Antonella De Nisco
Da Martedi 24 agosto 2021 a Domenica 6 settembre 2021 | Biblioteca Emilio Sereni, Istituto Alcide Cervi - Parco Agro Ambientale, Gattatico (RE) con una presentazione poetica a cura di Francesco Gelati.

Il 24 agosto 2021, alle ore 17, presso la Biblioteca Emilio Sereni verrà presentata l'opera "ASCOLTOGUARDOPARLO-MONOCOLO", realizzata da Antonella De Nisco per la XIII edizione della Summer School Emilio Sereni - "Il Paesaggio delle aree interne" che troverà collocazione definitiva nel Parco Agro Ambientale del Museo Cervi di Gattatico, RE. L'opera fa parte delle ricerche che l'artista sta conducendo da gennaio 2021 in molti luoghi con Associazioni e cittadine/i, tra aree interne e di margine, attraverso laboratori e installazioni: CNGEI (Cavriago, RE), Associazione idee di gomma - gArten (Correggio - RE), CRAC - Centro in Romagna per la Ricerca Arte Contemporanea - DIDART (Lavazzola, Conselice - RA), Aeson. Arti nella Natura (Fiumicello Villa Vicentina - UD), Associazione Terretraverse (Fiorenzuola d'Arda - PC), Associazione Gommapane (Cavriago, RE), Aia Folk (Novi di Modena - MO)

Quella estesa parte del territorio italiano che definiamo "Paesaggio delle aree interne" può trasformarsi in un prezioso luogo di sperimentazione nel quale ascoltare/guardare/parlare.
Tutti questi territori, da troppo tempo lasciati in solitudine, ci chiamano a proteggere patrimoni materiali e immateriali e noi dobbiamo attrezzarci per nuove visioni strategiche.
Anche l'artista è chiamato a farsi mediatore nei luoghi marginali, rarefatti e fragili, a favore della comunità e della natura diventando, grazie alle sue visioni, un soggetto di riferimento per pensieri attuali e futuri. L'arte è capace di produrre metafore di senso e può, così, essere utile al pari di un'assemblea o di un'azienda agricola a creare relazioni simbiotiche e mediazioni in territori marginali. L'arte come potenziamento è capace di creare sguardi e visioni su orizzonti nuovi, inediti, di affezione e cura. L'arte può servire a scombinare le carte, insinuare dubbi sul fatto che non siamo padroni, ma ospiti. L'arte ci invita a guardare, ascoltare, parlare con i luoghi, in un processo-azione di necessaria sensibilizzazione, attraverso interventi-occasioni di incontro, aggregazione e partecipazione, che ci permettono di immaginare nuove funzioni e nuove attività.
L'idea è quella di intervenire con oggetti simbolici, facilmente trasportabili, che possono anche essere usati per azioni performative (guardare/parlare/ascoltare), musicali e laboratoriali. Le forme che alludono ad un monocolo, orecchio o megafono, sono facilmente collocabili nell'ambiente (tra gli alberi, a terra o in sospensione) e possono restare o essere, facilmente, rimossi.
L'installazione è un esercizio creativo, educativo ed esperienziale sullo spazio che l'Associazione LAAI definisce "manutenzione poetica" e nella co-partecipazione diventa esperienza per approfondire l'osservazione di quello spazio che si trova "tra" le cose e ci invita, con il gesto e l'intreccio, ad ascoltare, guardare e ri-scoprire il territorio e i luoghi.

















 
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